Vaccino anti-encefalite da zecche (TBE)

Il vaccino protegge dalla malattia causata dal virus dell’ encefalite da zecca (TBE).

Esiste un vaccino per l'adulto (da somministrarsi a partire dai 16 anni) e uno per il bambino. La vaccinazione può essere praticata a qualsiasi età, a partire dai 5 mesi compiuti. L'indicazione alla vaccinazione nei bambini tra i 5 mesi ed i 6 anni deve essere valutata individualmente in base a rischi di esposizione e benefici di protezione.

Il vaccino non protegge contro altri virus e batteri che possono essere trasmessi da punture di zecca, pertanto è necessario adottare comunque tutte le precauzioni possibili per evitare punture di zecca nelle zone a rischio, come l’utilizzo di apposite calzature , coprendo gambe e braccia con indumenti adeguati.

Chi deve essere vaccinato

La vaccinazione è raccomandata a coloro che risiedono stabilmente o temporaneamente in zone boschive e rurali endemiche per la Meningoencefalite da Zecche. La popolazione a rischio è rappresentata da persone esposte a punture di zecche infette durante attività svolte all'aperto, in prevalenza nel loro habitat naturale rappresentato da luoghi mediamente umidi nelle foreste di latifoglie e foreste miste con abbondante sottobosco. La patologia è endemica nelle regioni temperate dell'Europa e dell'Asia, dalla Francia orientale al Nord del Giappone e dal Nord della Russia all'Albania. In Russia si registra la più alta prevalenza, in Siberia occidentale la più alta incidenza. In Italia il maggior numero di casi sono stati registrati negli ultimi anni in Friuli e Trentino Alto-Adige.

Quando si effettua la vaccinazione

La vaccinazione può essere avviata in tutti periodi dell’anno. Tuttavia il rischio di infezione è maggiore in primavera e all'inizio dell'estate perché le zecche necessitano di calore ed umidità per essere attive; pertanto il periodo migliore per avviare la vaccinazione è quello invernale, in modo da essere già protetti nel periodo di massima attività delle zecche e di incidenza di TBE. Per ottenere protezione immunitaria prima dell'inizio dell'attività stagionale delle zecche, la prima e la seconda dose devono essere somministrate preferibilmente nei mesi invernali. Il programma vaccinale deve essere completato con la terza dose entro la stessa stagione delle zecche o prima dell'inizio della successiva.

Chi non devrebbe essere vaccinato (controindicazioni)

Esistono controindicazioni:

  • Assolute: Ipersensibilità al principio attivo.
  • Relative: la vaccinazione deve essere rimandata nel caso in cui il soggetto sia affetto da una infezione febbrile acuta.

Nelle donne in gravidanza, il vaccino deve essere somministrato solo se strettamente necessario, valutando attentamente il rapporto rischio/beneficio.
In corso di allattamento al seno, non è noto se il vaccino od i relativi anticorpi vengano escreti nel latte materno.

In presenza di una malattia autoimmune nota o sospetta nel soggetto da vaccinare, è necessario valutare il rischio di una possibile infezione da TBE rispetto al rischio che il vaccino possa produrre un effetto avverso sul decorso della malattia autoimmune stessa.

I soggetti sottoposti a terapia immunosoppressiva o affetti da altre immunodeficienze possono avere una risposta anticorpale diminuita all’immunizzazione attiva. Come tutti i vaccini inattivati, il vaccino anti-TBE somministrato a persone che assumono farmaci immunosoppressori, tra cui alte dosi di corticosteroidi, o sottoposti a radioterapia può dar luogo ad un’immunizzazione insufficiente.

Non sono note interazioni con altri farmaci o prodotti immunobiologici, vaccini compresi.

I rischi della vaccinazione

Le reazioni avverse segnalate successivamente alla somministrazione del vaccino si distinguono, in relazione alla frequenza con cui si manifestano, in:

  • Molto comuni (≥ 1/10): dolore nel sito di iniezione
  • Comuni (≥1/100, <1/10): mal di testa, nausea. dolori articolari e muscolari
  • Non comuni (≥1/1000, <1/100): linfadenopatia, vomito, febbre
  • Rare (≥ 1/10000, <1/1000): ipersensibilità sonnolenza, vertigini (solo per la prima dose) , diarrea, dolore addominale, reazioni al sito di iniezione quali: eritema, indurimento, gonfiore, prurito, parestesia
Fonti / Bibliografia
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