COVID-19 - La variante Omicron

Secondo gli ultimi dati, la variante Omicron (VOC) è diventata predominante su territorio nazionale.

La variante Omicron

La variante Omicron (B.1.1.529) è stata segnalata per la prima volta all'OMS dal Sudafrica il 24 novembre 2021, in correlazione ad un aumento vertiginoso delle infezioni da SARS-CoV-2 1.

Il 26 novembre l’Oms l’ha annoverata come ‘Variant of Concern’ (Voc), con il nome di variante Omicron 2. La variante è stata isolata per la prima volta in campioni raccolti l’11 novembre in Botswana e il 14 novembre in Sud Africa 3. Un ulteriore caso è stato segnalato il 2 dicembre 2021 in una persona senza storia di viaggi internazionali che aveva partecipato a un convegno nei giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi 3. Successivamente, essa è stata rilevata in diversi Paesi Europei, così come in Australia, Brasile, Canada, Hong Kong, Israele, Giappone, Nigeria, Norvegia, Svezia e Regno Unito 3. Alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno segnalato casi in individui senza storia di viaggio in Africa meridionale 3. Dai dati dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, emerge che anche in Italia la variante Omicron è predominante, con una prevalenza stimata all’81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato 4.

Ci sono evidenze consistenti che Omicron abbia una maggiore trasmissibilità rispetto ad altre varianti in paesi con una documentata trasmissione di comunità 2. Poiché si è diffusa molto rapidamente negli stati limitrofi al Sudafrica e in aree con alto tasso di popolazione già immunizzata nei confronti del virus SARS-CoV-2 (per infezione e/o vaccinazione), si è ipotizzato che questa variante abbia una maggiore capacità di eludere le risposte immunitarie 5. La ragione dell'evasione immunitaria e dell'aumento della trasmissibilità potrebbe essere dovuta a diverse mutazioni, circa 30, in particolare sulla proteina S 5. Prove preliminari suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione con questa variante, rispetto ad altre varianti 1. Molti pazienti infettati dalla variante Omicron sono risultati essere di giovane età 6.

Per quanto riguarda la gravità della malattia, informazioni preliminari dal Sudafrica indicano che non ci sono sintomi insoliti associati all'infezione da variante Omicron e, come con altre varianti, alcuni pazienti sono asintomatici 3. Tuttavia, i dati sulla gravità clinica dei pazienti infettati con Omicron sono ancora limitati: i primi dati da Sud Africa, Gran Bretagna e Danimarca suggeriscono una riduzione del rischio di ricovero per Omicron rispetto a Delta 2. È noto che attraverso la mutazione e l'adattamento le varianti virali possono eludere efficacemente l'immunità dell'ospite, con conseguente infezioni prolungate e reinfezioni 7. È bene precisare che tutte le varianti del Covid-19 possono essere causa di malattia grave o morte, in particolare nelle persone più vulnerabili per età o condizione fisica 2.

I test diagnostici già in uso basati su PCR ed i test antigenici rapidi diretti verso la proteina nucleocapsidica conservano la loro capacità diagnostica nel rilevare l’infezione anche in presenza della variante Omicron 2.

L’efficacia vaccinale

Al momento i dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti di Omicron sono ancora limitati 2. In un recente preprint, un modello di intelligenza artificiale (AI) rivela che Omicron potrebbe essere oltre dieci volte più contagioso del virus originale e circa due volte più infettivo della variante Delta; inoltre, potrebbe avere il doppio delle probabilità di sfuggire ai vaccini attuali rispetto alla variante Delta 8. I dati epidemiologici della Gran Bretagna indicano una riduzione significativa dell'efficacia vaccinale contro la malattia sintomatica da Omicron rispetto a quella da Delta dopo due dosi di vaccino Pfizer o AstraZeneca 2. È emersa, tuttavia, una efficacia maggiore verso la malattia sintomatica due settimane dopo la dose booster 2.

Rispetto alle altre varianti, la variante Omicron contiene più mutazioni nella proteina spike 3, che rappresenta l’obiettivo principale dell’immunità indotta da vaccino 9. Da questa osservazione si può evincere che è probabile che la riduzione significativa dell'attività neutralizzante dei sieri di individui vaccinati, o precedentemente infetti, si associ ad una ridotta protezione dall'infezione 3 9. Se Omicron possa eludere l'immunità indotta dal vaccino o no è, ad oggi, oggetto di studio 9.

È importante sottolineare che comunque, alla luce dei dati attualmente disponibili, le persone completamente vaccinate hanno un rischio significativamente inferiore di sviluppare una forma di malattia grave (o di avere la necessità di ricovero in ospedale) rispetto alle persone non vaccinate o vaccinate da molto tempo 2.

In relazione ai trattamenti in uso, corticosteroidi e gli antagonisti dell'IL 6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi 2. Per quanto riguarda i trattamenti con anticorpi monoclonali, si segnala che sia da alcuni studi 2, sia da modelli matematici 8, sia dai dati relativi alle altre varianti 3 si è osservata una perdita di efficacia di molti anticorpi monoclonali a causa delle nuove mutazioni presenti nella variante Omicron.

Misure di prevenzione

Tra le strategie per ridurre la diffusione della variante, oltre alla vaccinazione, rimangono fondamentali quelle di natura igienico-sanitaria. È importante, quindi, indossare la mascherina, mantenere una distanza sociale di almeno un metro dagli altri, tossire o starnutire nel gomito o in un fazzoletto, igienizzarsi frequentemente le mani e garantire una adeguata ventilazione degli ambienti chiusi 2 5.

Fonti / Bibliografia
  1. https://www.who.int/news/item/26-11-2021-classification-of-omicron-(b.1.1.529)-sars-cov-2-variant-of-concern
  2. https://www.iss.it/cov19-omicron-cosa-sappiamo
  3. National Center for Immunization and Respiratory Diseases (NCIRD), Division of Viral Diseases. CDC COVID-19 Science Briefs [Internet]. Atlanta (GA): Centers for Disease Control and Prevention (US); 2020–. Science Brief: Omicron (B.1.1.529) Variant. 2021 Dec 2. PMID: 34932278.
  4. https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato7474971.pdf
  5. Kannan S, Shaik Syed Ali P, Sheeza A. Omicron (B.1.1.529) - variant of concern - molecular profile and epidemiology: a mini review. Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2021 Dec;25(24):8019-8022. doi: 10.26355/eurrev_202112_27653. PMID: 34982466.
  6. https://www.who.int/news/item/28-11-2021-update-on...
  7. Gao SJ, Guo H, Luo G. Omicron variant (B.1.1.529) of SARS-CoV-2, a global urgent public health alert! J Med Virol. 2021 Nov 30. doi: 10.1002/jmv.27491. Epub ahead of print. PMID: 34850421.
  8. Chen J, Wang R, Gilby NB, Wei GW. Omicron (B.1.1.529): Infectivity, vaccine breakthrough, and antibody resistance. Preprint. ArXiv. 2021;arXiv:2112.01318v1. Published 2021 Dec 1.
  9. Thakur V, Ratho RK. OMICRON (B.1.1.529): A new SARS-CoV-2 variant of concern mounting worldwide fear. J Med Virol. 2021 Dec 22. doi: 10.1002/jmv.27541. Epub ahead of print. PMID: 34936120.
Condividi questa pagina: