Il vaiolo delle scimmie: il punto della situazione

Cos'è il vaiolo delle scimmie, come si trasmette, quali sono i sintomi e la terapia, bisogna vaccinarsi? Tutte le informazioni su monkeypox (MPX), zoonosi virale causata da un virus simile a quello che causa il vaiolo umano.

Cos'è il vaiolo delle scimmie?

Il vaiolo delle scimmie, monkeypox (MPX), è una patologia infettiva (zoonosi virale) causata da un virus del genere Orthopoxvirus, famiglia Poxviridae, simile a quello che causa il vaiolo umano (da cui si differenzia per minore diffusività e gravità) e il vaiolo bovino.

Con l'eradicazione del vaiolo umano nel 1980 e la successiva cessazione della vaccinazione di massa, il vaiolo delle scimmie è emerso come il più importante orthopoxvirus potenzialmente pericoloso per la salute pubblica.

Come si trasmette?

Si trova in forma endemica principalmente nell'Africa centrale e occidentale, spesso in prossimità delle foreste pluviali tropicali, si è diffuso sempre più nelle aree urbane. La trasmissione da animale a uomo può verificarsi attraverso contatto diretto con il sangue, i fluidi corporei o le lesioni cutanee o mucose di animali infetti, in particolare primati e piccoli roditori.

Il virus Monkeypox viene trasmesso da una persona all'altra mediante contatto stretto con lesioni, fluidi corporei, goccioline respiratorie e materiali contaminati. Al momento non è chiaro se il vaiolo delle scimmie possa essere trasmesso specificamente attraverso via di trasmissione sessuale. La trasmissione può avvenire anche attraverso la placenta dalla madre al feto (che può portare al vaiolo delle scimmie congenito) .

In base alle evidenze disponibili attualmente, la probabilità di diffusione di MPX nella popolazione generale in Europa e nel mondo, al di fuori delle aree endemiche, è considerata molto bassa.

Quali sono i sintomi e la terapia?

Nell’uomo si presenta con febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi stanchezza e manifestazioni cutanee quali vescicole, pustole, piccole croste. La malattia si risolve spontaneamente in 2-4 settimane con riposo e senza terapie specifiche; possono essere somministrati degli antivirali, quando necessario. Fino a questo momento, la maggior parte dei casi ha avuto sintomi lievi con un decorso benigno. Tuttavia, il vaiolo delle scimmie può causare una malattia più grave in alcuni gruppi di popolazione particolarmente fragili quali bambini, donne in gravidanza e persone immunosoppresse.

Qual è la situazione attuale?

In Italia, il 25 maggio, il Ministero della Salute ha emanato una circolare dove viene riportato anche un aggiornamento della situazione epidemiologica: al 23 maggio 2022, 68 sono stati i casi confermati in otto Stati membri dell'UE/SEE (in cui la malattia non è endemica ), e almeno altri 42 casi sospetti sono in fase di indagine. Al 24 maggio risultano 5 casi confermati in Italia. Analisi epidemiologiche sono attualmente in corso per identificare la/e catena/e di trasmissione. Il rischio generale stimato dall’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) è considerato basso.

Mi devo vaccinare?

Diversi studi osservazionali hanno dimostrato che la vaccinazione contro il vaiolo è efficace per circa l'85% nella prevenzione del vaiolo delle scimmie. È possibile che le persone che non sono state vaccinate contro il vaiolo (vaccinazione abolita in Italia nel 1981) siano a maggior rischio di infezione con il monkeypox per l’assenza di anticorpi che, per la similitudine del virus del vaiolo con il monkeypox, possono essere efficaci a contrastare anche questa virosi. I vaccini contro il vaiolo umano e il vaiolo delle scimmie sono sviluppati in formulazioni basate sul virus del vaccino a causa della protezione incrociata offerta per la risposta immunitaria agli orthopoxvirus. Al momento, i vaccini contro il vaiolo umano (di prima generazione) non sono più disponibili al pubblico. Nel 2019 è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) un vaccino antivaioloso a due dosi, Imvanex, prodotto dalla casa biofarmaceutica danese Bavarian Nordic, basato su un virus vaccinale attenuato modificato (ceppo di Ankara) per la prevenzione del vaiolo delle scimmie, ma la disponibilità rimane limitata.

La vaccinazione post-esposizione (idealmente entro quattro giorni dall'esposizione) può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici. (cfr. circolare Ministero salute del 25/05/2022).


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