Documento ISS sull’importanza dell’obbligo per le 12 vaccinazioni. Dal 2013 progressivo e inesorabile calo delle coperture <95%

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) spiega l’importanza delle vaccinazioni, del mantenimento di adeguate coperture vaccinali e l’impatto delle malattie prevenibili.

In risposta a quesiti posti da alcuni componenti della Commissione Sanità del Senato, l’Istituto Superiore di Sanità ha redatto un documento dettagliato nel quale illustra l’epidemiologia attuale delle malattie prevenibili da vaccino e il razionale per l’obbligo vaccinale appena introdotto.

“L’alto livello di copertura vaccinale osservato in Italia fino al 2012, per le vaccinazioni oggetto di programmi nazionali o di diffusi programmi regionali, ed in maniera più evidente per le vaccinazioni obbligatorie, ha determinato un significativo decremento dell’incidenza delle malattie prevenibili da vaccinazione, e all’eliminazione di polio e difterite” – si legge nel documento. D’altra parte l’ISS ribadisce che “proprio il successo delle strategie vaccinali, che ha determinato la scomparsa quasi totale di alcune malattie e, quindi, la riduzione della percezione della pericolosità del contagio, ha agevolato il diffondersi di movimenti di opposizione alle vaccinazioni per motivi ideologici o religiosi. Di conseguenza, a partire dal 2013 (coorte del 2011), si è registrato un progressivo e inesorabile trend in diminuzione del ricorso alle vaccinazioni, sia obbligatorie che raccomandate, che ha determinato una copertura vaccinale al di sotto del 95%.”

Nel documento è presente una tabella che riporta il carico di malattia per le 12 patologie oggetto di vaccinazione obbligatoria nel nuovo decreto. L’aumento delle coperture vaccinali per pneumococco e meningococco ad esempio, grazie a specifiche politiche regionali avviate da tempo, ha permesso una riduzione delle malattie dovute ai due patogeni. D’altra parte, la vaccinazione contro morbillo e rosolia ha subìto un calo progressivo dal 2013, raggiungendo valori al di sotto del 95% utile a garantire un’immunità di gregge, ovvero a proteggere chi non può vaccinarsi per motivi medici o chi non risponde al vaccino.

Il documento, inoltre, affronta le strategie vaccinali di 29 Stati Europei e riporta l’esempio dell’obbligatorietà in California che ha permesso un aumento di 5 punti percentuali nelle coperture vaccinali.

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